Oggi voglio parlarvi dei figli sportivi e della famiglia di un bambino sportivo.
Per figli sportivi non intendo quelli che hanno una attività extra, magari imposta dai genitori, non intendo quelli che fanno un sport per tenersi impegnati.
Anzi lo sappiamo: i bambini moderni hanno fin troppi impegni ed extra attività.
Per figli sportivi intendo bambini che hanno già capito la loro passione per uno sport, a cui dedicano tanto tempo, allenamenti e gare.
Io ho un bambina di nove anni.
Che da due anni è impegnata in 5 allenamenti di nuoto settimanali.
Mia figlia ha iniziato a nuotare molto presto.
Complice il vivere in un posto caldo, a due anni già sapeva nuotare, stare a galla.
L’abbiamo iscritta presto a un corso di nuoto. A tre anni per l’esattezza.
Onestamente più per sua sopravvivenza.
Non lo amava molto, ma noi non abbiamo mai mollato.
Avevo troppa paura per la sua sicurezza visto che stavamo sempre in piscina o al mare.
Tra l’altro a quattro anni ha iniziato con le lezioni di nuoto anche a scuola.
Fanno parte del programma didattico.
Fino ai sei anni il corso di nuoto era una attività imposta. Ricordo che facemmo un patto.
Un’attività scelta da noi e una da lei, anche più di una in realtà visto che scelse ginnastica e tennis.
A sei anni però, grazie a Nadja, una coach speciale, il nuoto non è più stata un’attività imposta da noi.
E’ stato amore .
Da allora è entrata anche nel team agonistico della scuola.
Se mi seguite su Mamme nel deserto, spesso mi avete vista uscire di casa alle 5.40 am per accompagnarla agli allenamenti, anche con 8 gradi e tutto buio.
Per non parlare dei pomeriggi post allenamento in cui la aiuto a sfogare la stanchezza, perché è uscita di casa alle 6.40 am, ha avuto una giornata intensa, ha saltato il secondo break per allenarsi con un team di qualche altro sport e poi dalle 14.30 alle 16.00 ha avuto la sua lunga sessione di nuoto.
Ma non c’è verso di farle rinunciare a tutto ciò.
Mi chiedo quanto influisca che anche noi genitori siamo due sportivi.
Che amiamo che lei faccia sport e pertanto la supportiamo.
Quanto influisca la scuola stessa che dà un’importanza rilevante allo sport.
Onestamente io e il padre non siamo interessati al fatto che lei diventi una nuotatrice professionista.
Ma ci piace pensare che tutto questo impegno, questo spirito di sacrificio, resti comunque un ottimo insegnamento. Una skill importante.
Sicuramente sta imparando molto presto che senza il duro lavoro e senza soffrire un po’ non si ottiene molto.
La disciplina che ti dà lo sport è piuttosto importante.
Quando ci siamo trasferiti in Kuwait mi sono sempre immaginata l’importanza della conoscenza di una o due lingue.
L’apertura mentale.
Ma mai avrei pensato a quanto lo sport avrebbe fatto parte della nostra vita.
Poi, non so se è un caso, ma tutti quelli che fanno sport con Giada, sono sempre tra i più bravi a scuola.
E’ un caso?
Aiuta anche come approccio in generale?
Diversi insegnanti la pensano così, almeno in Kuwait e pertanto spingono un po’ e loro stessi spesso diventano coach di qualche sport.
Certo Kuwait mette a dura prova chi ha una passione seria per lo sport perché più cresci e più diventa difficile trovare club e opportunità.
Spesso, scherzando con mio marito, dico che nella valutazione della prossima destinazione dovremo tenere conto se è facile praticare sport in maniera seria o meno.
Un po’ scherzo e un po’ no.
Su Mamme nel deserto ricevo molte testimonianze.
Siamo un esercito noi genitori di figli sportivi.
Ci accomuna la voglia di supportare questi figli e di fargli vivere queste esperienze che insegnano tanto, che forse tengono lontano da cattive compagnie o abitudini non sane.
Ci accomuna la pazienza, le attese, le alzatacce o viceversa stare fino a tardi ad aspettarli fuori da un palazzetto o da una palestra.
Le lunghe gare.
Conosco anche tanti ragazzi che, tramite lo sport, sono riusciti a pagarsi l’università. O anche solo che arrotondavano insegnando a giocare a tennis, diventando arbitri o insegnanti in palestra e di nuoto. Insomma credo che lo sport induca ad un comportamento sano secondo tanti punti di vista.
Sarà per questo che noi genitori di figli sportivi teniamo duro.
Anche perché se non siamo noi i primi a crederci o ad accompagnarli agli allenamenti come farebbero?
Di certo c’è che mai avrei pensato che Kuwait mi avrebbe regalato questa esperienza di essere un genitore di un bambino sportivo.
Raccontatemi la vostra esperienza.
Mimma, Kuwait
Da sportiva (da ragazza) e da mamma di uno sportivo, capisco cosa intendi. Sicuramente, al di là del successo o no, lo sport praticato seriamente è una scuola di vita.
Certo, ora che di figli ne ho tre, per noi supportare il ricciolino è diventato molto più difficile e chi ci circonda non capisce perché lo facciamo. Secondo me, potendo portarla, fai bene a fargli fare gli allenamenti. E consolati, qui sono solo tre a settimana ma anche con neve, pioggia e sotto zero! Voi piuttosto immagino avrete il problema opposto del calore..
Lo sport praticato in modo serio è una grande scuola di vita, per me quanto meno lo è stata (da ragazzina), anche se col senno di poi mi rendo conto di quanto sia stato impegnativo per mia madre starmi dietro con i miei sei allenamenti a settimana e la partita domenicale 🙂
Lo sport diventa sacrificio vero quando sei grande,adesso che ho ripreso e faccio fatica quella vera (perchè il corpo non è quello di una ragazzina) mi rendo conto davvero di cosa voglia dire